
“Rilanciare Ferrarini significa rilanciare il Made in Italy”
Coldiretti giudica positivamente la richiesta di concordato presentato al tribunale di Reggio Emilia da parte di Intesa San Paolo e Unicredit per salvare l'azienda
— 12 Agosto 2020Coldiretti giudica positiva l’intesa raggiunta da Intesa San Paolo e Unicredit, presso il tribunale di Reggio Emilia, per salvare con un concordato la ditta Ferrarini. Alle due banche si sono unite realtà come il Gruppo Bonterre – Grandi Salumifici Italiano, Opas, Hp srl. Per l’Italia, fa sapere Coldiretti, il rilancio della Ferrarini significa grande occasione di valorizzazione dell’intera filiera produttiva.
Il Gruppo Bonterre è un punto di riferimento italiano ed europeo per salumi di qualità, Parmigiano Reggiano, snack e piatti pronto; Opas è la più grande organizzazione di prodotto tra allevatori di suini nel nostro Paese; Hp srl, infine, è una società arriva nel sostegno e nell’innovazione dell’agrifood.
La possibilità di rilanciare Ferrarini è arrivata grazie al semaforo verde da parte dell’Unione Europea all’etichetta Made in Italy su salumi, mortadella, prosciutti e culatello per smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per nostrana. Così la scelta di 35 milioni di italiani diventa trasparente. I 35 milioni sono coloro che, almeno una volta alla settimana, portano a tavola i salumi, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Il sostegno è anche per i 5 mila allevamenti nazionali di maiali, in ginocchio per la pandemia e la concorrenza sleale. “Per salvare il prestigioso settore della norcineria che in Italia, dalla stalla alla distribuzione, vale 20 miliardi di euro”.
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