
Coldiretti a Conte: fermare speculazioni su beni di prima necessità
Ettore Prandini, numero uno di Coldiretti: "E’ fondamentale garantire la stabilità dei prezzi lungo tutta la filiera per bloccare ogni tentativo di speculazione"
— 7 Maggio 2020Coldiretti ha chiesto al premier Giuseppe Conte chiedendo di fermare le speculazioni sui beni di prima necessità, garantendo un giusto compenso agli agricoltori e permettendo alle famiglie di acquistare cibo e bevande. L’incontro ha visto protagonisti Ettore Prandini, numero uno di Coldiretti, e il presidente del Consiglio per fare il punto sulle misure del Dl maggio contro gli effetti del coronavirus.
Prandini dice: “E’ fondamentale garantire la stabilità dei prezzi lungo tutta la filiera per bloccare ogni tentativo di speculazione a danno dei consumatori e degli agricoltori che devono poter continuare a produrre per difendere la sovranità alimentare del Paese in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali. Nelle campagne in questo momento a molte nostre imprese – precisa Prandini – vengono proposti tagli insostenibili dei compensi al di sotto dei costi mentre le quotazioni al dettaglio per gli alimentari continuano ad aumentare dal burro (+2,5%) ai formaggi +2,4%), dal latte (+4,1%) ai salumi (+3,4%) fino alle carni (+2%) secondo gli ultimi dati Istat ad aprile”.
E ancora: “Serve più concorrenza riaprendo al più presto ristoranti, mense, bar, gelaterie, pasticcerie agriturismi e, in molte regioni, anche i mercati rionali e quelli degli agricoltori ancora fermi. La chiusura forzata del canale della ristorazione ha infatti provocato un effetto a valanga sull’agroalimentare nazionale con il valore dei mancati acquisti in cibi e bevande per la preparazione dei menu che sale a 5 miliardi per effetto del lockdown prorogato al primo giugno”.
“Il lungo periodo di chiusura – sottolinea la Coldiretti – sta pesando su molte imprese dell’agroalimentare Made in Italy, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco e sui quali gravano anche le difficoltà all’esportazione con molti Paesi stranieri che hanno adottato le stesse misure di blocco alla ristorazione”.
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