
Sangalli (Confcommercio): “Ripresa si è affievolita, ridurre la pressione fiscale”
Lunga intervista del presidente di Confcommercio al Corriere della Sera: "Bisogna ridurre oneri e burocrazia e neutralizzare le clausola di salvaguardia dell'Iva per il 2019"
— 7 Febbraio 2018
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera. Sangalli parla di futuro, di proposte per il prossimo governo. E non solo.
“La ripresa nel 2017 c’è stata, ma la spinta sembra essersi già affievolita. La prima parte del 2018 potrebbe denunciare segnali di rallentamento dei consumi e della produzione. Il motivo? Alle imprese del terziario è mancato sostegno. Come possiamo invertire questo trend? Il prossimo governo deve dare due certezze: elimini le clausole di salvaguardia per il 2019, quindi non aumenti l’Iva, e prosegua nella riduzione della pressione fiscale. Può essere il taglio del cuneo o la riduzione delle aliquote: non sta a noi dirlo”.
Secondo Sangalli, per aprile bisognerà presentare il Def, dove ci dovrà essere la neutralizzazione delle clausole di salvaguardia Iva: “Se non accadrà questo, dal 1° gennaio del 2019 avremo 12,8 miliardi di imposte aggiuntive, che salirebbero a 19,2 nel 2020 e a 19,6 nel 2021”. Il rigore richiesto dall’Europa non va visto come uno spauracchio: “Può esserci crescita anche con il rigore. L’Europa non è il nostro nemico, la riduzione della pressione fiscale è il nostro obiettivo. Non dimentichiamo che abbiamo il carico fiscale più alto d’Europa”.
La ricetta è semplice: “Ogni centesimo di euro di risparmio della spesa pubblica e di recupero dell’evasione deve essere restituito ai contribuenti, attraverso uno dei tanti fondi creati a questo scopo e mai utilizzati”. Il 13 e il 14 febbraio, al Consiglio permanente di Confcommercio, parteciperanno anche i leader politici e si parlerà anche di ‘flat tax’: “Qualsiasi proposta per ridurre le tasse alle famiglie ci vede favorevoli. Parleremo anche di questo nel documento che presenteremo ai politici”.
Ci sono ‘errori’ dei precedenti governi da correggere: “Proporremo modi per sanare gli errori come l’abolizione dei voucher, l’istituzione dei distretti alimentari e la messa a bando delle concessioni delle aree pubbliche e demaniali , secondo la direttiva Bolkestein”. C’è il turismo in primo piano per il rilancio: “Il piano strategico 2017 – 2022, messo a punto dal ministro Franceschini, è di grande rilevanza perché concreto e di visione. Peccato che non sia stato tradotto in atti normativi concreti. Non è stato stanziato nemmeno un euro”.
La burocrazia: “Qualcosa è stato fatto, ma bisogna insistere nella riduzione di oneri e adempimenti perché l’eccesso di burocrazia pesa complessivamente su micro e piccole imprese per 33 milardi l’anno, ossia 8 mila euro a singola azienda”. L’e-commerce: “Spetta a chi amministra decidere se i centri e le periferie delle nostre città sono più sicuri se c’è il nostro presidio fisico. Io penso proprio di sì”.
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